Follie del calcio, coppa disciplina e stili di comportamento. Il Professor Roberto De Vivo, Responsabile del Settore Giovanile, commenta la duplice vittoria in Coppa Disciplina di Prima Squadra e Under 17 alla luce dei gravi fatti di cronaca avvenuti in diversi campi d’Italia in questi giorni.
Sabato 8 giugno, tra i riconoscimenti che verranno consegnati ai nostri dirigenti per la stagione sportiva 2018/19, Antenore Sport Padova riceverà la Coppa Disciplina in qualità di squadra vincitrice l’ambito trofeo sia con la prima squadra, vincitrice nel girone D della serie D, sia con l’U17. Alla luce di ricorrenti avvenimenti avvenuti su qualche campo da calcio con protagonisti giovani atleti e, ahimè, genitori, balzati all’onore della cronaca e che potremmo definire di pura follia, il doppio titolo di cui la nostra società si potrà fregiare acquista un grande valore che va ben al di là dell’aspetto simbolico. È a tutti evidente che affrontare un’intera stagione mantenendo sempre un atteggiamento improntato a grande correttezza e fair play, è cosa più facile a dirsi che a farsi. È normale che si incontrino arbitraggi più o meno accettabili e avversari più o meno corretti, è più sale il livello dello scontro (o incontro?) agonistico, più importante risulta la posta in palio, più è facile cadere in reazioni nervose che spesso sconfinano nell’antisportività.
L’U17 ha preso parte al campionato più difficile, quel campionato Elite con avversari di altissimo valore, contro compagini di elevato spessore; la prima squadra ha giocato spalla a spalla con un grande avversario per l’intera stagione, andando ad affrontare gare di elevata complessità a causa di condizioni ambientali non sempre ottimali. Ed è alla luce di tutto ciò che il risultato finale acquista un valore ancora più importante. Ma guardando i nostri ragazzi, guardando i nostri bambini, guardando le nostre famiglie, vera risorsa di qualsivoglia realtà sportiva, possiamo dire che un grande obiettivo raggiunto al termine della nostra prima stagione sportiva è quello di aver creato uno “stile Antenore”, di cui ci sentiamo di andare orgogliosi.